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Un aiuto concreto arriva dalla potente creatività delle Fiabe millenarie, che ci accompagnano con un messaggio di valore e ci nutrono di futuro. E mentre riscopriamo le nostre radici, risvegliano la curiosità.

Qui la testimonianza di una dirigente, che opera presso un’importante azienda internazionale, con sede a Milano.

Io, me e le Fiabe. Nel discorso pronunciato nel 1970, in occasione del conferimento del prestigioso Premio Andersen, Gianni Rodari riprese un concetto scritto nel suo La freccia azzurra: «Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare a conoscere il mondo». Questa premessa serve per introdurre il significato che ha avuto per me il percorso con le Fiabe. Le Fiabe contengono messaggi nascosti che “parlano” all’inconscio e offrono una risposta, non esplicita ma simbolica al senso della vita. Sono la raffigurazione di concetti astratti come il bene, il male, e anche la morte. Come nella vita, le Fiabe raccontano un percorso di crescita, un processo di individuazione che può essere irto di difficoltà, durante il quale non si ottiene “tutto e subito”, al contrario dobbiamo lavorarci sopra, giorno dopo giorno. Danno la traccia delle rappresentazioni di sé nel mondo, ma anche dei rischi che ognuno dovrà affrontare: il principe parte per un lungo viaggio nel quale è costretto ad affrontare pericoli e a superare innumerevoli prove prima di incontrare la sua principessa. Insomma la foresta è grande e ci si può perdere o si possono incontrare mostri, ma non è forse necessario vincere la paura e attraversarla? I personaggi della Fiaba vivono tutta la gamma delle emozioni (dalla paura alla gioia, dal coraggio alla tristezza, dall’amore, alla rabbia e così via). Immergersi in questo bagno emotivo indossando gli abiti di eroi ed eroine è più salutare di una seduta dallo psicologo. I personaggi e gli eventi delle Fiabe, dunque, personificano conflitti interiori e suggeriscono in maniera sottile come possono essere risolti. Perché le Fiabe hanno svolto per me un ruolo di conforto. Sono diventata un’eroina, ho salvato e salvo tesori e amori lontani. Mi hanno fatto conoscere la purezza entrando in contatto con le fate e con la magia. Sì, perché alla fine mi sono accorta di una semplice cosa: siamo tutti eroi, streghe, maghi, orchi, fate e principi. Noi stessi siamo le Fiabe, quelle stesse Fiabe che leggiamo con tanto stupore e meraviglia. Monica

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